domenica 30 dicembre 2007

Come hai potuto



Quando ero una cucciola, ti ho divertito con le mie buffonate e ti ho fatto ridere. Mi chiamavi la tua bambina e nonostante un certo numero di scarpe rosicchiate ed un paio di guanciali squartati e sparpagliati ovunque, sono diventata la tua migliore amica.Ogni qualvolta facevo la " discola " mi agitavi il dito davanti al naso e mi chiedevi " Come hai potuto?", ma poi cedevi e mi rotolavi sulla pancia per una grattatina. La mia educazione casalinga fu un po' più lunga di quel che pensavi, perché eri molto indaffarato, ma ci abbiamo lavorato insieme. Ricordo le notti in cui mi rannicchiavo vicino a te nel letto ed ascoltavo le tue confidenze ed i tuoi sogni segreti e credevo che la vita non sarebbe potuta essere più perfetta. Andavamo a fare lunghe camminate e corse nel parco, giri in macchina, fermate per il gelato (per me solo il cono perchè "il gelato fa male ai cani", dicevi), ed io mi facevo lunghi pisolini al sole, aspettando che tornassi a casa alla fine della giornata. Impercettibilmente, hai iniziato a trascorrere più tempo al lavoro, a pensare alla tua carriera ed a dedicare più tempo alla ricerca di una compagna umana. Ti ho aspettato con pazienza, consolandoti comunque nei dolori e nelle delusioni, non ti ho mai rimproverato per le decisioni sbagliate e ho salutato con gioia ogni tuo ritorno a casa, anche quando ti sei innamorato. Lei, che ora è tua moglie, non è "persona da cani", ma le ho dato comunque il benvenuto nella nostra famiglia, provando a dimostrarle affetto e obbedendole... Ero felice, perchè tu eri felice. Quando sono arrivati i bambini, ho condiviso la vostra agitazione. Sono stata affascinata dal loro aspetto roseo, dal loro odore e avrei voluto far loro da madre. Solo voi due potevate temere che potessi far loro del male, ma ho passato la maggior parte del tempo in un'altra stanza, o in gabbia. Oh, come avrei voluto amarli, ma sono divenuta una "prigioniera dell'amore". Quando hanno iniziato a crescere, sono diventata la loro amica. Si aggrappavano al mio pelo e si trascinavano sulle loro tremolanti gambette, mi cacciavano le dita negli occhi, esploravano le mie orecchie e mi baciavano sul naso. Di loro, adoravo tutto e le loro carezze - perchè le tue carezze erano ormai diventate così rare - ed io li avrei difesi fino alla morte, se fosse stato necessario. Avrei voluto sgusciare dentro i loro letti ed ascoltare le loro ansie ed i loro sogni segreti, ed insieme avremmo aspettato di sentire arrivare il rumore della tua auto. C'era un tempo in cui, quando qualcuno ti chiedeva se avessi un cane, tu tiravi fuori la mia foto dal portafoglio e iniziavi a raccontare di me. In questi ultimi anni, hai risposto solo "si" e hai cambiato discorso. Sono passata dall'essere il "tuo cane" a "solo un cane", e tu a lamentarti per ogni spesa affrontata per me. Ora, hai l'opportunità di fare una nuova carriera in un'altra città, e tu e loro vi trasferirete in un appartamento dove gli animali non sono ammessi. Tu hai preso la giusta decisione per la tua" famiglia", ma c'era un tempo in cui ero io la tua sola famiglia. Ero eccitata all'idea del viaggio in auto, fino a quando siamo arrivati al rifugio per animali. Odorava di cani e di gatti, di paura, di disperazione. Hai compilato le carte e hai detto "So che troverete una buona casa per lei". Loro hanno fatto spallucce e ti hanno guardato con sguardo afflitto. Conoscono la realtà che riguarda un cane di mezza età, sia pure con le "carte". Hai dovuto staccare le dita di tuo figlio dal mio collare mentre lui gridava "No, babbo! Per favore, non lasciare che prendano il mio cane!" Ed ero preoccupata per lui e di che lezione le stavi giusto impartendo su amicizia e lealtà, su amore e responsabilità, e sul rispetto per ogni vita. Mi hai dato una pacca di addio sulla testa, evitando i miei occhi, e ti sei cortesemente rifiutato di portare con te il mio collare ed il mio guinzaglio. Avevi una scadenza da rispettare, ed ora anch'io ne ho una che mi attende. Dopo la tua partenza, le due gentili signore dissero che certamente tu lo sapevi da mesi di questo trasloco e ciò nonostante non hai fatto alcun tentativo di trovarmi una buona casa. Scossero la testa e mi chiesero "Come hai potuto?". Qui al canile, con noi sono premurosi, tanto quanto lo permettono i loro impegni. Naturalmente, ci danno da mangiare, ma io già da giorni ho perso l'appetito. All'inizio, ogniqualvolta qualcuno passava davanti al mio recinto, correvo al cancello, sperando che fossi tu, - che avessi cambiato idea - che questo fosse tutto un brutto sogno...o almeno speravo che fosse qualcuno che si interessasse a me, qualcuno che avrebbe potuto salvarmi. Quando capii che non avrei potuto competere con lo zampettare di un cucciolo allegro, inconscio del suo destino, mi ritirai nell'angolo più lontano ed aspettai. Sentii i suoi passi che venivano per me alla fine della giornata, e la seguii silenziosamente lungo il corridoio, fino ad una stanza isolata. Una stanza magnificamente tranquilla. Lei mi piazzò sul tavolo e mi strofinò le orecchie e mi disse di non preoccuparmi. Il mio cuore martellava nell'attesa di ciò che stava per succedere, ma c'era anche un senso di sollievo. La prigioniera dell'amore ha esaurito i suoi giorni. Come è mia natura, era più preoccupata per lei. Il fardello che sopporta la opprime profondamente, e lo so, così come conoscevo ogni tuo umore. Gentilmente mi ha messo un laccio emostatico su una delle mie zampe anteriori, mentre una lacrima le scendeva lungo una guancia. Le leccai la mano così come facevo con te per consolarti tanti anni fa. Senza farmi male mi infilò l'ago ipodermico in vena. Come sentii la puntura ed il freddo liquido scorrere nel mio corpo, mi lascia andare sonnolenta, la guardai nei suoi occhi buoni e mormorai "Come hai potuto". Forse perchè non capì bene il mio linguaggio canino, mi rispose "Sono così dispiaciuta". Mi abbracciò ed in fretta mi spiegò che era il suo lavoro essere sicura che io andassi in un posto migliore, dove non sarei stata ignorata, o maltrattata o abbandonata, o dove non avrei dovuto arrangiarmi da sola - un posto di amore e di luce, così diverso da questo luogo terreno. E con le mie ultime energie, cercai di spiegarle con un colpo di coda che il mio "Come hai potuto?" non era rivolto a lei. Era per te, Mio Amato Padrone, era a te che stavo pensando...Penserò sempre a te e ti aspetterò per sempre. Che tutti , nella tua vita, possano continuare a mostrarti così tanta lealtà.
By Jim Willis 2001 traduzione di Patrizia Fiorenzato

Una nota dell'autore Se "How Could You?" ti ha fatto piangere mentre lo leggevi, così come ho pianto io mentre lo scrivevo, è perchè è la storia composita di milioni di "animali da compagnia", che in passato avevano un padrone e che ogni anno muoiono nei rifugi per animali in America e Canada (come anche in Italia!n.d.t.). Chiunque voglia distribuire questo saggio per scopi non commerciali è ben accetto, purchè sia correttamente riportata la nota sul copyright. Per favore, utilizzate questo saggio per aiutare l'educazione, nel vostro sito, nelle newsletter, nei rifugi per animali, negli ambulatori veterinari e nei bollettini. Dite alla gente che la decisione di aggiungere un animale alla famiglia, è una decisione importante per la vita, quegli animali meritano il nostro amore e cure sensibili, che trovare una nuova casa idonea per il vostro animale è una vostra responsabilità e qualunque associazione umanitaria locale o lega per la difesa animale può offrirvi buoni consigli, e che ogni vita è preziosa. Per favore, fate la vostra parte per fermare le uccisioni e favorite tutte le campagne per la sterilizzazione per prevenire animali indesiderati.

venerdì 7 settembre 2007

Ancora una settimana




Ciao
sarò via ancora una settimana... :-))
Un abbraccio
Buon week e a presto.

giovedì 6 settembre 2007

Bentrovati

Ciao a tutti,
prima di tutto vorrei ringraziarvi per le email che mi avete inviato intasando letteralmente il server e ne ho avuto da leggere per due ore inaspettatamente. Grazie anche per i bei commenti trovati sul blog, non pensavo di aver fatto breccia e di mancare! Ehh son soddisfazioni ;-) !
Adesso però veniamo a noi. Preciso che dopo la vacanza il tempo per postare è pochino visti gli arretrati e alcuni cambiamenti riorgnizzativi aziendali, quindi mi riservo di farlo prima possibile. Nel frattempo passerò da ognuno di voi a vedere cosa avete combinato in mia assenza! Ho già sbirciato qualcuno e vedo che non è stato perso il luccichio che avevo lasciato prima delle vacanze, bene così.
Adesso torno al lavoro e spero di riuscire nella pausa a visitare quelli che ancora non ho salutato.
A presto

mercoledì 25 luglio 2007

Pausa

Ciao a tutti,
in questo periodo pre-ferie, la possibilità di scrivere, postare, visitare e commentare i blog amici, beh è davvero poca o nulla. Rinvio tutte queste attività a data da definire, ma comunque a ritorno dalle vacanze. Al momento non mi rimane che ringraziare tutti per le presenze per i miei post e auguro a tutti buone vacanze, Ci vediamo al rientro!
Gabry

mercoledì 18 luglio 2007

Passione o Ossessione?

Questo è un argomento "delicato" per me e molte altre donne di mia conoscenza. LE SCARPE!
Si, perchè io ho una vera passione per le scarpe (qualcuno in casa mia la chiama ossessione, ma a me sembra esagerato).
E' anche vero però che se si esce per negozi, è difficile non fare tappa almeno in un paio di negozi di scarpe. E sopratutto, difficilmente se ne esce senza averne comprate! Come detto in un commento su un post di Zefirina, ho avuto per anni il complesso dei piedi brutti (e lo sono secondo me), ma da un paio d'anni ho iniziato a
mettere nuovamente i sandali perchè non vorrei mai rinunciare alla bellezza di un sandalo che trovo femminile quanto mai. E poi sono cosi pratici con il caldo, il piede respira molto meglio che in una scarpa chiusa, ma sopratutto li trovo molto sexy. Devo dire che io non seguo la moda in fatto di scarpe, compro semplicemente
quello che mi piace e a volte mi è capitato di comprare delle scarpe un po' diverse dal solito che poi al massimo ho messo una volta. Non nascondo che a volte mi capita in alcuni negozi, di trovare scarpe bellissime che però io personalmente non metterei mai eppure ho il desiderio irrefrenabile di averle. Questa primavera ho fatto una cernita ed ho eliminato 15 paia di scarpe, per far posto alle nuove. Quelle che ho dato via erano sicuramente scarpe che non mettevo
più, però ho fatto lo stesso una gran fatica a separarmene. Dopo la cernita mi sono accorta di avere 15 spazi vuoti su 50. E allora, ho ricominciato (finalmente a comprarne un po alla volta, adesso dovrei essere a quota 42 se non erro, ma non bastano mai. So che alcuni criticheranno questa mia piccola mania, ma io la vedo un po come quelle piccole collezioni che fanno tutti, orologi, cravatte etc... insomma ognuno ha le sue!
Poi c'è anche una discreta passione per le borse, ma per questo mi riservo di parlarne in eventuale futuro post! Buone scarpe a tutti! ;-)

martedì 17 luglio 2007

RiLetture

Sei dolce, dolce come il miele.
Riesci a farmi lasciar cadere gli scudi che la vita e le esperienze passate mi hanno dato. Dammi il meglio di te, tu hai il meglio di me.
Sei bella, continuo a guardarti e sentirmi orgoglioso di camminare al tuo fianco.
Sei sincera, piena di tempismo. Voglio sapere tutto di te, vorrei che tu mi dicessi subito se ho fatto qualcosa di male in modo da darmi la possibilità di capire al momento giusto,non presentarmi il conto quando ormai il tempo è andato e non sono più in grado di riparare o di capire se ho sbagliato e in che modo. Sei come io ti voglio , semplice; so di potermi alzare in piena notte per fare qualcosa di banale e vedere che ti siedi vicino a me e lo condividiamo.
Sei ingorda di me e dei miei baci, ma non solo.. sei anche curiosa e intraprendente sotto le lenzuola. Voglio vederti star bene e poter esplorare tutto con te. Solo per noi. Sei generosa nei sentimenti e nei gesti. Quando parliamo seriamente mi fai sentire che sto con una persona ottimista, che non ghettizza il diverso o il problematico.. Ti voglio, ti voglio per me amica e compagna. Voglio poterti spiegare le volte che sbaglio e voglio che tu comprenda che ad ogni tuo perdono avrai di fronte una persona migliore. Ti voglio, autonoma e schiava. Voglio che tu continui a coltivare i tuoi interessi e le cose che ami, senza soffocarti o giudicare, ma voglio che tu ti senta schiava dei miei sguardi e delle mie carezze che ti darò. Se mi darai modo di amarti, io sarò come sono: pulito, limpido, sincero.Sei intelligente e curiosa nei confronti della vita e delle cose, proprio come
me. Voglio parlare con te di tante cose, stupide o importanti. Vorrei invecchiare con te, e trovarmi un giorno a guardarti negli occhi stanchi e ritrovare tutto questo, e abbracciarti e sorridere insieme perchè abbiamo cresciuto bene dei figli e perchè no, a modo nostro, conquistato il mondo. Ti voglio, Dio quanto ti voglio! Sei adorabile Amore

lunedì 16 luglio 2007

Angelo o diavolo? Lei!

Cena di lavoro...
Lui, camicia color pesca e pantaloni beige in tinta con le scarpe. Non elegante, nemmeno sportivo. Informale. Esteticamente interessante ma non bello, sicuro, carismatico, a tratti odioso per la sua innata presunzione e il suo cinismo apparente. Ma non è detto.
Sensualità certa, a tratti ostentata. Riscuote successi, ma la posizione fa molto nel suo ambiente.
Lei completo nero in seta con leggere pennellate di beige, blusina con scollo non eccessivo e gonna dal taglio irregolare, lunga quasi alla caviglia, sabot a spillo nel tono di beige delle scarpe e dei disegni del completo. Capelli semiraccolti.
Da casa al ristorante, in macchina, chiacchierando del più e del meno.
Un occhio alla strada e uno su di lei. All'improvviso, tra una battuta e l'altra, le sfiora una mano e la guarda con occhi dritti nei suoi, selvaggi, pungenti e caldi. Lei sfugge, ma sente un calore nello stomaco, quasi trema. Non vede l'ora di arrivare... a casa! Vorrebbe che la cena fosse già volta al termine, ma non è ancora iniziata. Non sa dove stanno andando. Si era detto cena informale, invece si giunge in un ristorante che ha tutta l'aria di essere romantico, sensuale. Luci calde e soffuse, bella musica acusticamente ben dosata. Mentre lui viene accolto dal cameriere che li attende, lei si guarda intorno smarrita e stupita, distratta dal cercare una via d'uscita da quella situazione. Pensa anche a cosa penserebbe suo marito se la vedesse in quel posto con quell'uomo. Si siedono accompagnati dal personale che sembra solo a loro disposizione... Lui prova a rompere il ghiaccio iniziando con un racconto su una situazione imbarazzante vissuta poche sere prima in un locale con amici. Lei non lo sta ascoltando, è vistosamente imbarazzata e continua a guardarsi intorno cercando di scorgere eventuali volti conosciuti da evitare. Ad un certo punto lui le prende la mano, lascia scorrere il pollice sul dorso morbido della sua mano curata, in lei un brivido nel ritrarre la mano che avrebbe tenuto volentieri li, in quel caldo gesto, sensuale nel modo. Le chiede se è nervosa e il perchè... Lei annuisce e non dice altro. Ora si rilassa senza sapere il perchè, l'agitazione che l'ha colta impreparata inizia ad allentarsi e un sorriso le disegna le labbra mentre lo guarda. Lui riprende il discorso amabilmente, ma sta evitando l'argomento lavoro. Interrotto infatti da una frase gelida: "non doveva essere una cena di lavoro?"
Lui palesemente interessato a lei, resta spiazzato, ma cerca di nascondere il suo smarrimento vago.
Le sorride sensualmente chiedendole se lei pensava davvero che lo fosse. Lei si indispettisce ma nasconde quella sensazione di fastidio decidendo di stare al suo gioco. Ma non gli risponde.
Con il menù aperto a mezzo viso, ogni tanto scruta il viso di lui, con quell'aria così saccente... Tra una portata e l'altro lui si pavoneggia parlando dei suoi successi lavorativi trascendendo in argomenti a doppio senso.
Lei sta al gioco, ora è tranquilla, ha ripreso possesso della sua sensualità e della sua femminilità caratteriale e istintiva. Lo seduce palesemnte ma con discrezione, senza mai essere sfacciata e troppo diretta. Lancia segnali ambigui e si ritrae ad un suo cenno di attacco. La cena è ormai terminata, non si è sfiorato l'argomento lavoro, in attesa del conto ancora sguardi languidi, per lei un po' sfuggenti. Si avviano all'auto parcheggiata proprio davanti al locale, lei lo guarda dritto negli occhi mentre lui apre la portiera, gli sorride. Lui di rimando rilancia chiedendo "cosa si fa?" Lei istintivamente gli mette una mano intorno al collo, accarezzando la nuca, lo bacia piano leccando il suo labbro superiore. Lui è oramai sicuro di cosa stanno aspettando entrambi, e anche lei. Lo allontana e dice "cosa vuoi che si faccia? si va a casa, domani si lavora, ed io ho una famiglia che mi attende, ma la cena era ottima!" Lui crede che lei stia scherzando, resta ancora qualche istante fermo davanti a lei, era così sicuro di se... il suo sguardo cambia, le sopraciglia si incurvano, cerca di rimanere calmo ma è evidente che non lo è. Il silenzio e il sorriso vincente di lei lo irritano ancor di più.
Non resiste e sbotta dicendole che quello è solo un atteggiamento da ragazzina. Lei annuisce. Finalmente alla macchina. A domani... come nulla fosse. Perdente o troppo stupido?.....

giovedì 5 luglio 2007

Medicina alternativa, cure dolci...

;-)

Genova, medico prescrive sesso

Ricetta per donna in stato ansioso
"Fare sesso due volte alla settimana, non di più".

E' una ricetta medica piuttosto insolita quella che una giovane donna in stato ansioso si è vista prescrivere da un medico in servizio al pronto soccorso dell'ospedale genovese Villa Scassi. La notizia è stata riportata dal quotidiano "Corriere Mercantile" secondo il quale il medico ha prescritto la ricetta dopo una lunga visita approfondita. Il fatto risale allo scorso lunedì, quando la ragazza, in preda a una profonda agitazione, si è presentata nel punto di primo soccorso del nosocomio della delegazione di Sampierdarena. Il medico di turno ha preso in consegna il caso e ha sottoposta la donna a una lunga visita, anche ginecologica. Dopo avere esaminato gli esiti della misurazione della pressione, dei battiti cardiaci, della respirazione in correlazione alle altre visite, la sua diagnosi con relativa prescrizione è stata a dir poco sorprendente: "un semplice stato ansioso da curarsi facendo sesso due volte alla settimana, non di più".

Non resta che attendere gli esiti della cura, che potrebbe in un sol colpo spazzare via l'abitudine medica di prescrivere calmanti e ansiolitici.

martedì 3 luglio 2007

Cuore di mamma o cuore di pietra?

Ecco, era un po che non scivevo nulla da postare ed oggi tac!

Mi chiama una conoscente, dopo i convenevoli, mi dice, volevo chiederti un favore: dovrei sistemare un gatto... "sistemare??" ma che razza di modi... comunque chiedo in che senso di cosa si tratta. Non l'avessi mai fatto! Mi viene giù una valanga di parole che lasciavano trasparire tutta l'insensibilità verso gli animali e non solo... Mi dice in pratica che qualche mese fa ha preso un gatto, ricevuto da un collega, e sottolinea che è un siamese puro (guai se non fosse stato di razza...), ma che ora non può più tenerlo, deve andare in vacanza e balle varie. Le ho detto che se voleva poteva lasciarmelo nelle vacanze, ma lei è andata avanti dicendo quanto di peggio io potessi sentire... mi dice: "ma no, sai, è stato un errore prenderlo, in realtà l'ho preso per far contenti i bambini che volevano un animaletto a tutti i costi, io non l'avrei preso ma non ne potevo più di sentirli. Poi è diventato un problema, sai quando sono cuccioli è diverso ma poi quando crescono è peggio che avere figli. Però quelli li puoi far tenere ai nonni o qualcun altro, ma gli animali chi te li tiene?

EEHH? Peggio che avere figli? tanto li lasci ai nonni o a "qualcun altro"?? detto da una mamma?

Che stronza! Brutta befana insensibile, egoista e anche cretina, dovresti vergognarti a parlare cosi di un animale, ma dei tuoi figli poi... Ma cos'hai al posto del cuore? La tua struttura sentimentale è composta di pietra?
Ovviamente, le ho risposto che avrei provato a "sistemarlo", e le ho chiesto come l'avrebbero presa i figli.
Ma lei ha placidamente risposto "fa nulla gli passerà". Infine ha aggiunto: "si, ma devi sistemarlo prima del 21 luglio perchè devo partire". Ha fatto bene a chiamarmi e a non dirmelo di persona, altrimenti le sarei saltata
al collo. grrrr
Avrei voluto mandarla a remengo in tutte le lingue possibili, davvero mi ha fatto ribollire il sangue. Non ho parole per commentare ancora. Posso solo dire che ho tre gatti (qualcuno che ha letto alcuni post precedenti lo sa) e so bene cosa vuol dire avere tre gattini in casa più un coniglio. E lo so bene sia dal punto di vista emotivo, sentimentale che economico, ma so benissimo cosa sono capaci di dare questi teneri amici, non tutti magari espansivi allo stesso modo, ma ognuno come gli esseri umani ha il proprio carattere.
Io ne ho 3, tutti diversi caratterialmente, e li amo profondamente. Sono parte della famiglia, li rispetto e non potrei mai separarmi da loro. Non per egoismo, ma per vero Amore.

martedì 26 giugno 2007

Risvegli - 6.00 a.m.

Ombra e luce a quest'ora del mattino si accavallano,
un gioco di colori soffusi disegnato dalle righe armoniche di quelle tende che accarezzano la finestra che separa la camera da letto dal sole, la musica appena accennata a sottolineare la sinuosità delle linee di un corpo rilassato su un letto, vestito solo da lenzuola di zucchero stropicciate dall'amore.Un'immagine ferma negli occhi, ma in moto nella mente e nel cuore.Dietro la finestra l'oro del sole si fa strada accentuando il suo tepore e la sua luce.
Lenti movimenti iniziano a vivere sul volto ancora avvolto nel sonno sognante.
Pensieri mi camminano nel corpo osservando il risveglio: sensualità, calore, desiderio, appagamento, amore.Un lungo pensiero del mattino dopo.

domenica 24 giugno 2007

Sesso e cioccolato...

Sesso e cioccolato, davvero un binomio vincente?
Parla una persona che non ama il cioccolato... ma tra tanto parlare di binomio sesso/cioccolato, mi venivano in mente alcune cosine, non ultime alcune domande... Per esempio, una fantasia piuttosto comune, è la voglia di una serata eccitante con annessi giochini a sfondo erotico-alimentare, ma l'ingrediente più gettonato è appunto il cioccolato. Immagino quindi due corpi nudi, cosparsi di cioccolata, nutella nello specifico, e fantastico su eventuali soluzioni per la completa rimozione di quest'ultima... La parte erotica potrebbe essere la fase dello spalmaggio... poi ancor di più un metodo di pulitura... tra sguardi maliziosi e sensuali, ma quanta ne devi mangiare? Non sarebbe disgustosa alla seconda leccata? A me basterebbe la prima... certo si finirebbe in doccia in meno di mezz'ora. Per non parlare della location... come sarebbe ridotta?Poi esiste un altro punto di vista, che meno riesco a comprendere, tempo fa leggevo infatti un articolo che parlava di studi fatti a tal proposito e ovviamente andavano giù di numerelli e percentuali, frutto di interviste ad un numero imprecisato di persone dei due sessi, a cui è stato chiesto a cosa rinuncerebbero più facilmente "al sesso o al cioccolato"... che domanda è? E vengono spesi soldi per questi studi e sondaggi? Mah... so solo che alcune risposte lasciavano davvero perplessi, mettendone in dubbio la veridicità. Alcuni/e infatti avrebbero risposto che con il sesso è tutto complicato mentre con il cioccolato no, quindi nessun dubbio.
Vediamo quindi le motivazioni di tali dichiarazioni:
"Con il cioccolato non hai bisogno di fingere, se non ti piace non c’è problema, nessuno si offende." "Quando si parla di tavolette le dimensioni hanno importanza relativa e soprattutto non si è mai troppo giovani o troppo vecchi per spassarsela un po’ con un tazzone di latte e cacao"
Voi cosa ne dite? Io la risposta ce l'ho sempre avuta, anche se non mi sono mai posta il quesito, e non perchè non amo il cioccolato, ma perchè non potrei immaginare di paragonarlo al sesso. Il sesso non può essere paragonato a nulla. E' un piacere singolare.

Inoltre con il sesso le calorie si bruciano, almeno qualcuna, con il cioccolato no! anzi...



venerdì 22 giugno 2007

Salva (ancora una volta)

Dopo una breve assenza rieccomi qui!
Al rientro, non avendo avuto tempo per la scrittura, ho pensato di ripubblicare un post che avevo precedentemente rimosso. Non c'è un vero perchè, o forse si e più di uno... non si sa. Buona lettura!
Salva.
Un ufficio, lavoro, vicini, forse troppo... un'occhiata, un gesto ammiccante senza volerlo o forse no, erotismo nei suoi occhi, lo strega solo guardandolo, anche quando lo guarda con ingenuità o noncuranza. Lui single, senza impegni sentimentali, belloccio, molto erotico. Forse un po' troppo pretenzioso nei confronti di una donna sposata (non propensa al tradimento), ma che continua ad essere attratta fortemente da quello "strappo alla regola". Lui vuole apparire interessato solo al suo corpo, ma in realtà si spinge oltre quando le scrive, ma sempre con tono distaccato. Sguardo insistente, che non vuole lasciarla andare, nemmeno a fine giornata, la cerca, la ferma con una scusa, anche la più banale.. lasciala andare! Lei: Incapace di dargli l'appuntamento, ma incapace di rinunciare a lui, anche solo per una volta. Perchè sa che cedendo una volta, in realtà non sarebbe l'unica. Paura che una sola volta diventi la prima, paura di una debolezza di cui non è
immune. Troppo intensi i loro sguardi, troppo frequenti, a volte nascosti. Anche questo può dare eccitazione, un caffè insieme, pranzo insieme, senza mai cedere, se non a parole.
Troppe proposte, disegnate verbalmente, come sogni, desideri ardenti.
Discesa in ascensore, vicini, vicinissimi, labbra che si sfiorano senza baciarsi, mani che si stringono, brividi di calore del respiro di lui sul collo di lei, una mano vagamente sfiora un seno, senza sconfinare, lei ancora un brivido. Le piace, gli piace. Tutto questo in una corsa di soli 4 piani, a volte troppo brevi, a volte infiniti...
Una sigaretta tra parole calde e doppi sensi. Si torna su, ancora ascensore, ancora 4 piani di eccitazione, vibrazioni, calore. Il suono dell'ascensore al piano li riporta alla realtà abbandonata per pochi istanti.Si torna in ufficio, ci si guarda, le gote rosate di lei, imbarazzanti forse perchè sa cosa le ha rese colorite.
Fuori da quell'ufficio due sole uscite tra amici attendendo il ritorno per rimanere soli, pochi istanti, ma poi mettere il freno per non cedere alla tentazione.
Impregnati di desiderio uno dell'altra. Che caldo, si suda al sol pensiero. Ancora una volta, un banale cinema, seduti con altri amici, uno accanto all'altro, guardando un film incomprensibile per la sua complessità, ma non importa, è un ottimo motivo per distrarsi sfiorandosi con le mani, gamba contro gamba... Lui si alza e si allontana, le manda un sms, le dice che non ce la fa più a starle accanto, la desidera, non riesce a non toccarla. Un passaggio inatteso, almeno non in quel frangente. Da li il silenzio scende fitto. E' il momento di smettere, ma non sembra possibile a nessuno dei due. Cosa faremo? Nulla, assolutamente nulla.
Il mattino dopo, in ufficio, sguardi bassi, poi pian piano si alzano, si incrociano, ora in lui rabbia. Passione spietata, esplosa e passata... no, ora solo mal celata... e non consumata.

martedì 12 giugno 2007

Colpo di fulmine


Domenica pomeriggio, una passeggiata in centro. Dopo aver contribuito alla levigazione ulteriore della strada del Duomo, mi dico che è presto per rientrare a casa, c'è qualche negozio aperto, entro in uno di questi, non cerco nulla in particolare, voglio solo curiosare un po'. C'è gente che vaga senza obiettivo altre sanno cosa vogliono. Tra una corsia e l'altra vedo passare persone che non attirano la mia attenzione, almeno così pare... poi ad un tratto ecco l'incontro: mi fermo, colpo di fulmine! Ti guardo, mi guardi, con quegli occhi seducenti, sembri chiamarmi, mi vuoi, mi desideri almeno come io desidero te. Mi seduci con i tuoi colori caldi e solari. Ti tocco, voglio che tu sia mio. Sappiamo entrambi che finiremo a casa mia nel giro di un'ora. La voglia di sentirti si fa pressante, deciso! Vieni con me! Mentre mi faccio strada verso l'uscita penso a quando saremo a casa. Un dolcissimo bagno a lume di candela, del resto lo faccio spesso, ma in tua compagnia sarà tutta un'altra cosa. Dopo il bagno mi accompagnerai a letto dove dolcemente mi massaggerai l'anima ormai rilassata. Ecco siamo quasi all'uscita, arriva il momento di pagare, si perchè devo pagare per averti, ma ti voglio, ti voglio più di qualsiasi altra cosa in questo momento, non so resisterti. Pagato. Da questo momento sei mio e tutte le volte che ne avrò voglia potrò usarti!Una sola cosa, credo che il prezzo pagato per averti sia troppo alto... un cd dovrebbe costare meno! E quegli occhi impressi sulla copertina, sembrano davvero guardarmi!

lunedì 11 giugno 2007

Prima e dopo


C'è un prima e un dopo per tutto. ;-)

mercoledì 6 giugno 2007

Assenza


Ciao a tutti i miei postcommentatori!
Ieri, oggi e domani, supercorso, quindi
mi assenterò e mi scuso in anticipo per le eventuali mancate risposte.
Ma se proprio vi manco... ;-) potete andare a sbirciare i miei post più vecchi
(segnalati tra quelli importanti nei link accanto), sarò ben felice di leggervi lunedi.

Un abbraccio a tutti e buona giornata.




martedì 5 giugno 2007

Il coraggio di ricominciare


Lucio, avvocato affermato, 53 anni, una figlia, non una moglie, perchè lei ha lasciato questa vita troppo presto, troppo giovane, con ancora tantissime cose da dare e da fare, a causa di una malattia insidiosa e di quelle che non permettono di sperare, quelle a cui, se è tardi, non puoi chiedere di lasciarti andare. Rimbocchi le maniche Lucio, per crescere quella bambina che oggi è una donna, bellissima e con le idee chiare, garbata e solare. Grandi sforzi. Poi incontri una donna, arrogante, insulsa, maleducata, opportunista ed egoista quanto basta a rendersi insopportabile con tutti noi amici, ti isola, ti usa, ti annienta, proprio mentre avevi più bisogno di un supporto, di dolcezza. Ma forse proprio quella spiegabile fretta nella ricerca di una persona che colmi un vuoto, ha prodotto un risultato negativo, trovando un pessimo surrogato... che crea ulteriore dolore e disagio. Restiamo uniti a te Lucio, finchè riesci a liberarti da quella dipendenza a noi inspiegabile viste le ferite ancora aperte su cui lei ha gettato sale. Ti vediamo oramai poco e ti diciamo che tornerà il tempo del sorriso. Dopo anni di sofferenze e tentativi di rimettere insieme i cocci di ciò che rimane, tentativi di non cadere nella trappola della malinconica depressione, tentativi di ricostruire un vita... arriva Gianna che entra e illumina il tuo cuore ferito, colmo di una solitudine che vi risiede da troppo tempo. Dolce affabile, disponibile, altruista, di compagnia, e tante altre qualità. 6 mesi di rapporto d'amore sincero, vero, reale, sembra che la vita ricominci a girare. I riflessi emanati dai tuoi occhi innamorati riempiono di gioia e di intrecci di sentimenti positivi per una persona che merita tanto.Poi il silenzio di nuovo, due mesi senza riuscire a parlarti al telefono, impossibile torvarti in casa. Ma dove sarai Lucio? Una vicina ci dice che sei andato a fare un viaggio in Ungheria dopo aver perso la compagna. Il gelo, increduli amici. Qualcuno si fa coraggio e chiede cosa ha portato via quella donna. "Si è gettata nel fiume, pare che soffrisse di depressione ma i medici dicevano che stava meglio. Lui non ha pace".Ad un mese da questa terribile notizia, suona il telefono...
Gabry, come va?
Io bene Lucio, tu come stai?
Gabry, mi sono regalato un periodo di riposo per ricaricarmi e cercare le energie, ho voglia di ricominciare... Esistono poche persone come te Lucio, speriamo che quel sorriso possa tornare ancora per rimanere, almeno stavolta. Te lo auguro di cuore e con me Simona, Diego, Eugenio, Sonia.

mercoledì 30 maggio 2007

Pupo in vetrina

Ieri, in pausa pranzo, centro commerciale......
in un negozio vedo una ragazza che sta rifacendo una vetrina. Adagiato tra alcuni prodotti per bambini un orso bianco della Trudi. Un salto nel passato. Si, perchè quello che vedo in vetrina, a fare da espositore di prodotti per bambini, è esattamente Pupo, il mio orsacchiottone, quello che mi ha regalato mio padre quando ho fatto l'esame della 5 elementare!! Ed allora giù con i ricordi. Avevo 10 anni, patita dei peluches, teneri e morbidosi da coccolare. Ricordo perfettamente quel giorno, ma sopratutto ricordo che mio padre mi ha aspettato all'uscita della scuola, davanti alla sua macchina blu, pantaloni di un modello ormai in disuso e che mai tornerà di moda... beige poi... camicia bianca. In piedi, appena lo vedo mi sorride, i suoi occhi verdi e grandi mi guardano orgogliosi con la stessa dolcezza che ancora ritrovo oggi in quel verde smeraldo. Che meraviglia. Saliamo immediatamente in macchina per recarci in via Matteotti dove si trova il più grande negozio di giocattoli della città: MOON! Dotato di un'esposizione di peluches a dir poco immensa! Dio, volevo che quella fosse la mia casa. Negozio di 3 piani, enorme, ma a me non interessava nulla se non il primo piano, quello che mi faceva perdere in teneri nasoni, occhioni che mi imploravano di prenderli, e la più assoluta morbidezza di quegli animali, grandi e piccoli, all'epoca ancora non fedeli agli originali! Ma dopo quasi un'ora di vagabondaggio nel negozio, l'ho visto. Era lui che avrei portato a casa. Deciso. Ricordo l'invito di mio padre a prenderne uno anche più grande, perchè l'avevo meritato (in realtà si stava solo deliziando a motivare il suo regalo per non viziarmi sfacciatamente)... Ma io oramai ero già convinta. Ed ho scelto lui. Dietro il collo aveva un cordino con una pallina bianca che attivava un carillon mai utilizzato in realtà. Mia madre appena rientrati aveva un sorriso particolare che diceva a chiare lettere che sapeva già che regalo avrei scelto! Bei momenti di tenerezza, grazie a quella vetrina...E' stato bello rivederti Pupo... E ancora di più il ricordo di quella giornata. Che strano, i miei ricordi non sono così frequeni, sopratutto per quelli così lontani... E' stato davvero un bell'incontro. Inaspettato.

martedì 29 maggio 2007

La fiera del luogo comune

Ieri ho ascoltato involontariamente uno dei discorsi più banali ostentato inutilmente a voce alta.
Si, due colleghi "maschi" (ma non molto uomini), che
amabilmente disquisivano sulle donne. Ma non nel solito commentarne le forme anatomiche, bensì sulla loro complessità e diveristà. Si ponevano il problema di sottolineare (poverini), l'inutilità di certe lacrime a loro parere ingiustificate, dell'instabilità emotiva e fisica durante il ciclo mensile, e della loro eterna ricerca dell'uomo perfetto e romantico, definendole esserini fragili e incomprensibili. Che tristezza! Ovviamente non finiscono qui le critiche e i commenti insulsi che man mano affondavano sempre più nel banale... In quanto Donna, con la mia sensibilità, mi sento vicina a quei due poveri maschietti... voglio aggiungere però che forse forse qualcosa di postivo ci sarà anche in questi esserini di cui tanto i maschietti hanno bisogno, senza scadere ulteriormente nella banalità e nel cattivo gusto.Troppo spesso forse le donne hanno emulato gli uomini cercando di stare al passo lavorativamente e nella vita di ogni giorno, tra le mura domestiche, e in ogni dove, cercando forse di "somigliargli" finendo, in certe occasioni, per interpretare un ruolo che in realtà non è parte di loro, e questo forse penalizza, sconfigge...ma le battaglie e le conquiste di spazi e diritti nella socità attuale sono state impegnative e a mio parere sono state delle piccole e grandi vittorie, e questo le ripaga di tanti sforzi mai riconosciuti da molti. Io personalmente assaporo quotidianamente il Mio Essere Donna e cerco di esprimerlo attraverso le mie qualità, la mia femminilità e perchè no, anche la diversità. Riesco senza sforzi a sentirmi libera di mostrare i miei lati migliori:intuito, capacità, comprensione, dolcezza, sensibilità, bellezza, coraggio, tenacia, gioia, autenticità, sorriso, forza.

martedì 22 maggio 2007

Sensi

Buongiorno, mi da un marlboro light, grazie...
Si volta, uno sguardo dritto e ghiacciato. Occhi bellissimi, profondi, nobili, trasparenti, inquieti.
Resto ferma, immobile, non riesco nemmeno ad imbarazzarmi perchè sono di sasso, forse 10 secondi, lunghi un'eternità. E' il mio turno, chiedo le mie sigarette e intanto mi voltoper vedere dov'è. E' li fuori, aspetta me, mi ha guardato in quel modo... ma come sei sempre così sicura?!! Di cos'hai paura?
Non esco, inizio a guardare tutto cio' che è possibile nel negozio di tabacchi e riviste, ne apro qualcuna, no.. non voglio uscire, cosa mi dirà... oddio... apro un'altra rivista ma in realtà guardo dov'è. Lo osservo, è al telefono, ecco esco ora, cosi' non può fermarmi... alla cassa ovviamente la tabaccaia staservendo qualcun altro, che sfiga! E adesso?! Su dai muoviti con quel resto... lo guardo dalla vetrina dei pacchi sorpresa per bambini... E' ancora li. Cosa diavolo vorrà da me: ma è modo di guardare le persone?! Esco, se mi parla lo mando al diavolo. Il rumore delle conchiglie attaccate al gingillo orientale appeso alla porta del tabacchi sottolinea la mia uscita. Lui si volta, ancora quello sguardo, pochi secondi ancora...
Non mi dice nulla. Sorride. Io sono di nuovo impietrita, davanti ai suoi occhi che si accostano perfettamente al suo completo grigiomare. Mi avvicino alla macchina lui è li con quello sguardo su di me, dal sapore lento, forte e persistente. Passa accanto a me, per avvicinarsi alla sua auto, e lo fa così vicino che posso sentire il suo profumo. Aroma profondo e inquieto. Sale in macchina e va via, ancora con quel sorriso, senza una parola.
Desiderio di fascino e un frainteso coinvolgimento. Assaporato lentamente.

giovedì 10 maggio 2007

......


Una mia bella qualità che mi godo, è il non lasciarmi mai limitare dal pregiudizio...

mercoledì 9 maggio 2007

09/05/2007

Nel mare della meditazione le acque devono essere seguite.
Nessuna strumentazione è in grado di prevedere ciò che accadrà.
Onde in rivolta, acqua a perdita d'occhio.
La sua forza può dominare chiunque vi si immerga.
Nodi, matematica e carte non consentono di
sondarne le profondità. La sua tela è tessuta ovunque.
Giovani capitani sono salpati alla volta di nuove
terre, gli anziani non sono piu' tornati.
Possiamo soltanto galleggiare.
La distesa di blu è pura energia:
sotto il cielo stellato, il mare avanza e
indietreggia con lo stessa andatura.
Acqua uguale, sempre nuova che muove ogni
cosa attorno a sè. Un flusso mutevole e
ininterrotto ci tiene. Qualsiasi acqua siamo,
cascata, rivolo o lago.

Ale

Mani curate.
Nobile, trasparente, a volte inquieto, insicuro, oggi un po' più forte.
Intelligente, curioso, versatile, diplomatico, comunicativo, spesso intuitivo.
Temperamento apparentemente delicato...
per lui l'educazione è d'obbligo,
la scarsa determinazione in certi ambiti è il primo dei suoi peccati..
Sempre in bilico fra giusto e sbagliato, alto il senso del dovere e affidabità assoluta.
Mai monotono, poco indipendente, ironico quanto basta.
Asseconda poco l'istinto e razionalizza fino all'eccesso.
Quanta strada ancora da fare! Come me del resto.
Io credo in te, dammi ogni tanto uno sguardo, tendi la mano
così che io possa ogni tanto afferrarla.

lunedì 7 maggio 2007

Bella Napoli

Napoli, la citta che mi ha visto nascere, la città che mi ha visto fare i primi passi da bambina, la città che mio padre ha sempre amato ed ama tuttora, anche se ha dovuto lasciarla.
La città delle contraddizioni. La città degli uomini d'amore. La città che soffoca il respiro con la sua bellezza naturale. Città sempre pronta al sacrificio.
Tutte le volte che torno nella città del sole, dell'amore, del marerilasso l'affanno della vita milanese, la assaporo, la osservo e la vedo... la ascolto nel suo putiferio di caos totale, vedo i colori della città e della gente. Un amico del posto, tempo fa, mi ha portato in giro nei luoghi a me più cari, e mi ha fatto notare chei miei occhi si spalancano e accolgono la luce della città. Come se non l'avessi mai vista.
Eppure la conosco come le mie tasche o quasi. Tornare a Napoli è per me sempre un momento magico, di grande calore econsapevolezza nel riconoscere le mie radici che sono, per fortuna, ancora ben salde.
Napoli, la città presente nei miei ricordi e nel mio cuore. Ho visitato tante città italiane, ma Napoli è semplicemente Napoli.
La sua bellezza è assolutamente naturale; anche se non ci fosse il Maschio Angioino, Piazza Plebiscito,
Palazzo Reale, il Castel dell'Ovo, sarebbe splendida, basti solo pensare alla posizione geografica, alla vista della terrazza di Sant'Antonio a Posillipo, c'è da rimanere senza fiato. Chi ha avuto la fortuna di vederla sa di cosa parlo. Pur con banalità cito il caratteristico solco di Spaccanapoli, strada che percorre, anzi taglia,
solca un bel pezzo di Napoli, partendo dai piedi del Vomero attraverso il centro storico,
guardando da piazzale San Martino, la parte alta del collinare Vomero: Via Roma, Piazza del Gesù dove si vede la Guglia dell'Immacolata, P.za San Domenico dove è imperdibile la chiesa gotica e barocca di San Domenico Maggiore, e ancora San Gregorio Armeno dove nel periodo invernale sotto Natale, nella pura cultura napoletana, le vie si riempiono letteralmente di gente che visita botteghe e bancarelle dei fabbricanti di presepi fatti di qualsiasi materiale. Cosi andando avanti spingendosi fino a Castel Capuano. Insomma un percorso meraviglioso, che inizia con San Biagio ai Librai, il vero principio di Spaccanapoli. Percorso da fare a piedi per capirne meglio il gusto ed il sapore. E quelle luci, poi ancora quelle urla sguaiate, quelle donne con le mani sempre sui fianchi... le lenzuola e non solo quelle, stese al vento anche in pieno centro... Imposizioni di gente sanguigna, d'amore, che spesso scivola in meccanismi sgradevoli, noti, in
cui non è semplice non rimanere impigliati. Cara Napoli, città colorata e spugnosa, meravigliosa e lucente, pronta a penetrare attraverso gli occhi, il cuore e la pelle, per non lasciarmi più.
Cara Napoli, respiro il tuo volere e ti tengo stretta al seno. Vibrazioni al cuore alla tua vista.
Ci vediamo presto!

giovedì 26 aprile 2007

Specchio

Chi di voi si è mai guardato allo specchio in modo analitico per provare ad immaginare cosa vedono gli altri?
E chi di voi ha provato a mettersi di spalle e con l'aiuto di un altro specchio ha cercato di vedere da un altro punto di vista (le spalle) senza chiedersi: ''sono davvero così?'' In fondo chi c'è di più sincero di uno specchio?
Esso infatti riproduce fedelmente quello che siamo davvero.
Esternamente intendo. Poi certo esiste anche la sincerità interiore, ma per quellanon può aiutarci nessuno specchio. Anzi lo specchio siamo noi. Potreste provare a cercarla dentro di voi. Senza partire con obiettivi particolarmente complessi,ma semplicemente di fronte al vostro riflesso chiedervi chi siete veramente e cosa trovate in voi.senza affannarvi in una ricerca di una realtà responsabile, razionale...bisogna anche accettare di avere tra le proprie mani un sacco vuoto,ma c'è sempre tempo per riempirlo. Io ci ho provato... finalmente mi sono specchiata...

12 Giugno 1998 - 23 Febbraio 2006

Ricordo ancora quel 12 giugno.
Nasce puntino, in casa, davanti ai miei occhi emozionati e silenziosi. Un batuffolo quasi nero, con la pancia chiara e striata di grigio. Le mie mani con incredibile dolcezza, tenevano un tenerissimo micio. Da quel momento, diventava difficile lasciare casa per uscire con gli amici, per andare al lavoro. Si perchè avrei voluto passare tutto il giorno a coccolare quella massa di pelo. La strada del ritorno dall'ufficio sembrava lunga, l'attesa davanti al cancello che si apriva, la corsa verso il mio amico che mi aspettava per le coccole. Quello fu l'inizio di un'amicizia sincera e senza confini, in cui ogni gesto, ogni sguardo donavano affetto.
Durante la crescita del micio, il nostro rapporto diventava sempre più di dipendenza l'uno
dall'altra, nei momenti di mio ''buio emotivo'' lui era sempre li, con la sua preseza mi
rilassava. Lui, Puntino, il mio amico peloso che curiosava nelle mie cose, passeggiava tra i
miei libri e i miei cd, per poi sdraiarcisi sopra. Concesso!
Al mio rientro a volte facevo finta di non vederlo per pochi secondi, fingevo di scansarlo e
lui mi diceva ''miao'' per attirare la mia attenzione. E allora lo prendevo all'improvviso
per inondarlo di un mare di coccole. Lui sempre pronto ad accoglierle. Negli anni è diventato dipendente da me. Ma tutto è impermanente, tutto cambia, le situazioni mutano. Una lunga malattia (periodicamente invisibile) decide di impossessarsi di lui.
Tra le cure e l'incessante affetto, arriva il suo momento. Casualmente rientro prima a casa, l'avevo lasciato che stava bene al mattino, invece era li sul tappeto, non mi è venuto
incontro alla porta. Sento un flebile miagolio, mi avvicino a lui, fa fatica a respirare,
capisco che è arrivato il momento. Inizio a piangere mentre chiamo il veterinario che mi dice
che sarebbe disumano lasciarlo vivere ancora così, in quello stato. Uno sguardo diretto al cuore. Un altro miagolio, questa volta pietoso, sofferente. Prendo coraggio, bisogna aiutarlo. Lo metto nella portantina, mi dirigo verso lo studio dove lascerà questa vita.
E' stata la decisione più sofferta, ma necessaria. Una scelta d'amore, un atto di amorevole pietà
sperando che mi perdoni e possa portare con se un ricordo bello degli umani nell'affrontare
un viaggio verso (forse) un mondo migliore. La prima settimana non riuscivo a mangiare, a dormire, a lavorare. Il dolore era troppo forte e mi sembrava che con i giorni il dolore aumentasse. Poi pian pianino, la rassegnazione con la consapevolezza di aver fatto il possibile per lenire le sue sofferenze e mettere a queste una fine. E' proprio cosi' che inizi a capire che la vita continua. Ed allora quel dolore che si prova in certi momenti, può essere lenito, anzi sconfitto, dalla consapevolezza che le nostre azioni possono aiutare a migliorare la condizione degli altri, e quindi miglioriamo noi stessi.
Capisci che magari sta inziando per te un percorso diverso, magari difficile, ma anche il cammino piu' lungo inizia con un passo...
E' passato più di un anno da quando mi ha lasciato,
ci penso ancora con grande nostalgia ma con la netta sensazione che lui ha contribuito ad
arricchirmi sentimentalmente, lasciandomi un ricordo bellissimo fatto di sensibilità, di
amore puro. E' riuscito inconsapevolmente (o forse no) a toccare la mia intimità emotiva. Oggi oltre al bel ricordo, rimane la consolazione che ha portato con se l'amore che gli ho
dato quando era qui e se n'è andato perchè in questa vita ha ricevuto abbastanza amore da
potersene andare tranquillamente. Voglio pensare così. Il 14 marzo è nato un altro gattino in casa mia. Con questo siamo a 3. Chissà che anche con questo, si crei un rapporto profondo, fatto di dolcezze, di attimi che riempiano il cuore. Ti saluto Puntino, angelo a quattrozampe.

giovedì 19 aprile 2007

Occhi


Occhi riflessi ovunque,
occhi pazienti,
occhi sognanti,
occhi che ricordano,
occhi che sorridono,
occhi dissetanti,
occhi che brillano,
occhi che mi amano.
Dentro di me i tuoi occhi.
Nei tuoi occhi le note
che risuonano nei miei.
VIRTU' PROFONDA

"Generare senza possedere.
Nutrire senza creare dipendenza.
Guidare senza dominare"

mercoledì 4 aprile 2007

Vita da Compact Disc



Vita piena di soddisfazioni per alcuni, ma quanta fatica!
La vita di un Cd può avere un percorso davvero difficile, sopratutto se ha il destino di accogliere sulla propria riga a spirale tracce poco commerciali..O se la qualità dei componenti è scarsa o scadente..
Nelle mani degli operai dei laboratori di produzioni (camere gestazionali) ci sono i primi disegni del destino di un cd. Per essere apprezzati davvero non basta avere solo la giusta composizione di resina termoplastica trasparente da 12 cm di diametro. E' necessario avere incise nella propria spirale note di successo...
Ma partiamo dalle problematiche che riscontra un cd sin dalla nascita. Già appena nato infatti, viene già stabilito che dovrà avere la caratteristica CLV (velocità di lettura costante) - come se dei genitori alla nascita decidessero che il bimbo che nascerà diventerà avvocato, o medico o chissà cos'altro.. - quindi il cd sa già che dovrà per tutta la vita svolgere sempre lo stesso lavoro, allo stesso modo, senza mai mettere creatività nello svolgimento delle sue mansioni, sa già che dovrà limitarsi a riprodurre quello che gli detta il suo padre tecnologico: il lettore laser.
Ora veniamo a quanto scritto sul cd (la sua manovrata, imposta personalità). Si, perchè un cd deve essere pulito, duraturo, sensibile al punto giusto, ma spesso Paziente! Si paziente. E' una qualità che non può mancargli se vuol vivere serenamente (per quanto possibile). Prendiamo un cd Audio. Un cd per bambini dovrebbe avere a disposizione almeno un periodo di pausa a disposizione nei suoi giorni lavorativi. Eh? Non capite cosa dico? Avete mai regalato un cd con le canzoni dell'ultimo cartone animato in voga, ad un bambino dai 5 ai 7 anni o poco piu? Provo a spiegarlo. Un bambino di quell'età puo' arrivare adascoltare un cd a ripetizione magari facendo suonare la stessa tracciamigliaia di volte... Ma mettetevi nei panni del cd... anzi nelle sue righe... Poi ovviamente esiste l'altra faccia della medaglia. Magari un tantino più positiva, ma non è semplice da spiegare. Prendiamo un cd vergine, un meraviglioso disco con i suoi riflessi multicolor,in attesa di essere registrato, scritto! Da principio è chiuso in una custodia anonima, ancora incerto del suo destino. Poi un bel giorno, insieme ad altri 20.000 (per iniziare) suoi colleghi, amici, cloni viene scelto per la digitalizzazione di alcune note che dovrebbero in teoria vendersi in alcuni stati del mondo, altri in paesi più di nicchia - si, si decide anche il successo che dovrà avere nella sua vita -Viene preso e passato su un carrellone che poi passerà al laboratorio di selezione, impavido, ma speranzoso, attende il suo destino. Mentre sosta in gruppo nell'anticamera del laboratorio, un suo cugino gli chiede cosa si aspetta di ospitare e suonare per il resto della vita. E qui il primo sussulto nello specchio policromatico... Oddio! Cosa avranno intenzione discrivermi sul corpo? Che tipo di tatuaggio mi faranno?
Si, perchè i cd moderni,quelli rispettabili devono avere almeno la serigrafia della copertina o la foto dell'autore ben impressa sul supportino! Ma si dai in fondo ho sempre desiderato un tatuaggio! Speriamo mi capiti un bel disegno etnico o new age per un CD di Alan Palmieri o Claude Challe. Si dai già mi piace... maaa aspettate un attimo. C'è una bella differenzamusicale tra i due. Forse possono avere attinenze nella struttura visiva, ma in quella musicale no... Claude Challe magari è più commerciale quindi si venderà più facilmente e più in fretta, quindi non dovrei rimanere a prender polvere sullo scaffale di un negozio, sai sono anche allergico! In questo caso sarà facile finire in uno di quei localini lounge alla moda. Però Dio se sarei un cd felice se mi scegliessero per incidere musiche di artistidel calibro di Anjali, dei Flam magari... Beh allora si che potrei decidere di 'suonare tutta la vita'. Immagina invece se dovessero decidere di incidermi su una roba tipo musica di quarta categoria, insomma quei cd da 3 euro utili solo per fare le offerte nei grandi supermercati. Cd che non comprano gli amanti della musica, ma quelli che non possono permettersene altra. Allora capite la difficoltà? Sarei condannato a strimpellare quella roba, mi metterei in sciopero, potrei anche pensare di tagliarmi le vene (ops la spirale) e decidere di far saltare le tracce ogni volta fino a farmi gettare via! Ma scusate ragazzi, io sono un cd di qualità, non dovrebbero neanche passarmi per la testa certi cattivi pensieri. Oh ma stanno spegnendo le luci, mi sa che non se ne fa niente per oggi. Ma domani ne sono certo, sarò il primo ad essere registrato, anzi cerco di darmi una lucidatinaper l'evento. Poi faro' una notte di statico riposo, domani sarà una giornata faticosa, e dopo la miavita sarà dedita al lavoro. Hey ragazzi, mi pare di aver letto sul display del computer ilnome... si lo vedo è proprio lui,
Ernesto Cortazar... è lui! E chi se l'aspettava! E'lui che mi incideranno domani, per sempre! Chissà che bella copertina mi faranno! Si credo che sarò un cd felice... forse passerò un po' di tempo negli scaffali di un negozio del centro di Milano, ma prima o poi, quando entrarà la Gabry (me ne hanno parlato i miei colleghi), so che mi guarderà dritto nei bit, mi girerà di spalle (con un pizzico di eccitazione e la giusta dose di narcisismo) per leggere i miei titoli, e poi mi porterà con lei. Già la vedo alla cassa mentre paga per avermi. Mentre la cassiera striscia la carta e attende per la firma, mi guarda, mi spoglia con gli occhi! Continua a guardare il mio abito in cartoncino rigido con su tatuato un piano con una rosa color arancio pastello. Ecco, siamo fuori dal negozio, mi tira fuori dal sacchetto e mi ''spoglia'' dal cellophane.. che mani calde!Apre lo sportello della macchina, lo stereo già in plancia (quando imparerai a toglierlo, ti romperannoi vetri prima o poi...) ed ecco, mi stacca piano dal mio 'guscio', mi aiuta delicatamente a trovare la strada per il lettore. Ahh eccoci, inizio a girare per la gioia, si è il momento di suonare per lei, mi è sempre piaciuto il piano... ed Ernesto è davvero un grande! Che fortuna, posso unire l'utile al dilettevole! Sono felice Gabry, so che sarò un cd felice e quando arriveremo a casa mi presenterai agli altri. Gabry, so che sai ascoltare, e lo farai tutte le volte che mi farai compagnia nel soggiorno di casa tua... posso già dire nostra?! Si lo sento domani inizia la mia vita. Sono già un cd felice. Devo prima salutare gli altri amici, non ci incontreremo mai più, auguro a tutti voi di incontrare una Gabry che sappia ascoltarvi! Buon lavoro amici! E buona vita! ;-)


lunedì 2 aprile 2007

Un giorno qualsiasi...

Un giorno come un altro eppure diverso... pomeriggio, le 15.. solitamente a quest'ora sono in ufficio, ma non sto bene.. adagiata sul divano della taverna, via il dito indice sul tasto on dell'impianto hi fi, collegato a 5 satelliti audio, al sistema dolby surround, all'amplificatore corredato di casse in legno per rendere spaziali i bassi.Parte la musica, suona Damien Rice.. ''The Blower's Daughter''...sento le parole ...''I can't take my eyes off you...'' sul 3/4 di pezzo, sento avvicinare la voce di Lisa Hannigan delicatissima, sensuale, vibrante, mi attraversa..."did I say that I loathe you? did I say that I want to leave it all behind?"
Che duetto ragazzi! E' fortissima la sensazione di calore che trasmette, vibro, lei impassibile continua a passeggiare dentro di me. La musica finisce, inizia un altro pezzo, ma lei è ancora li, nelle mie orecchie, nel mio corpo... mi alzo, fermo il cd. Cambio. Voglio trovare qualcosa di diverso, Damien è troppo triste oggi. Non lui, ma la sua voce si. Sono tranquilla, non voglio intristirmi con un pugno di note, Camilla mi guarda ad ogni movimento, mi vuol bene, ma ha sempre il suo cucciolo da proteggere e quando mi muovo mi segue con lo sguardo un po' incerto, pupille dilatate e nere al centro dei suoi occhioni color sole.
Arriva anche Nuvola, accarezza le mie caviglie con il suo corpo che fa zig zag intorno ai miei piedi. Sono ancora davanti alle torrette girevoli di cd. Non trovo nulla che voglio ascoltare tra questi, alzo lo sguardo sulla parete vestita con altri cd. Scorrendo trovo alcuni vecchi cd di Loreena McKennit... non è il caso... non è il momento... forse... ma è tanto che non la ascolto, guardo Nuvola che aspetta la mia attenzione e le chiedo: che ne dici, ci proviamo? Lei accenna un miao, lo balbetta forse... non le importa affatto quale musica ascolteremo, vuole le coccole ed è gelosa perchè le attenzioni sono ultimamente spesso incentrate su Camilla che è diventata mamma.. e allora dai lasciamo stare..
Nuvola, adesso ti faccio ascoltare Karunesh, ti piacerà.. mi guarda con aria interrogativa. Mentre apro la custodia del cd lei continua a guardarmi ed io a mente già assaporo le note di ''Solitude'' o "Flowing With the Tea"...praticamente la sto già ascoltando. Tasto Open sul lettore dvd e sento altre note. Ecco ora parte davvero, mi siedo di nuovo, stavolta sul tappeto, nuvola si acciambella sulle mie gambe e inizia il massaggio, per lei sul corpo, per me nell'anima. Sono rilassata. Chiudo gli occhi, ascolto, sento. Riapro gli occhi, non mi capita mai di poter dedicare un pomeriggio intero alla mia musica. Guardo ancora la parete di cd e vedo tanti Nomi, titoli, e si fannospazio i ricordi associati ai periodo di quella musica.. E' sempre cosi, si finisce sempre per pensare, per ricordare. Allora mi decido, mi alzerei, ma Nuvola penserà che è troppo poco il tempo che le dedico, allora lascio andare ancora un pezzo. Ma nel frattempo continuo a scivolare sui colori di tutti quei cd. Mentre li guardo penso aquante pizze e a quanti vestiti ho rinunciato per loro, ma penso a quanto loro hanno dato a me in cambio! Si, perche la musica mi ha sempre ricambiato. Continuo a massaggiare Nuvola che ormai fa le fusa con gli occhi socchiusi, respiro e battito regolari e rilassati, la lascio ancora li' tranquilla, mi godo tutto il cd mentre cerco, partendo dall'alto a sinistra di vedere che assurdo criterio ho adottato quando ho sistemato i cd dopo il trasloco. E mi vien da ridere se penso a quel periodo... Gianni mi aveva detto di fare delle scatole a parte per le cose che non avremmo affidato alla ditta, quelle preziose o importanti che valeva la pena portare personalmente, non si sa mai... ha ha, le mie scatole erano tante e contenevano solo CD! Poi mi chiedo quale sia stato il primo cd che ho acquistato. Beh, non me lo ricordo. Che strano.. Avrei giurato di si. A questo punto Nuvola è sazia, decide di andare via, abbandona le mie gambe e la tuta che indosso è ormai ricoperta di pelo bianco.. Accidenti. Sta finendo il cd.. e allora decido che il prossimo sarà un genere totalmente diverso. Metto su un vecchio cd di Tori Amos... ah che meraviglia il suo piano, e che tremore la sua voce.. e pensare che fino al 2000 la conoscevo se non per pochi pezzi 'commerciali' che avro' probabilmente ascoltato in radio. Ah quanto mi piace. L'ho conosciuta grazie ad un amico che la venerava. Ed a ragione!

Decido a questo punto di tornare alla comodità del divano. Vedo tra i cd, a dire il vero quelli in alto un po' impolverati, un ragnetto che cammina e sale fino alla fine della torretta.. che credo sia la sua momentanea dimora. Ma i ragni sentono la musica?!...Ultrasuoni a parte...

giovedì 29 marzo 2007

Un libro con l'anima - Luglio 2003

Me ne stavo su uno scaffale polveroso da qualche tempo. Giorni, mesi, anni… Chi lo potrebbe dire? Non io: non so contare i giorni, io. Solo le pagine. Le mie. Sono tante. Tutte uguali, tutte diverse tra loro. Profumano di buono, le mie pagine, come quelle di qualsiasi libro nuovo. Aspetto sempre con ansia il momento che qualcuno mi sfogli. Posso così liberare il mio profumo e riempirmene i polmoni. Ecco! Mi hanno preso… Dai, aprimi… Brava, così. Lo senti anche tu il profumo? Bene, adesso rimettimi a posto però… Hei! No! Non lo fare… Ci sono tanti altri libri qui intorno. Dai, non mi portare via. Non ho avuto neanche il tempo di salutare gli amici!
Lo hai fatto. Addio ragazzi! Spero di finire in buona compagnia.
Saliamo in auto, io sono sul sedile accanto a te.
Ti guardo.
Che belle Tette che hai. Le ho notate subito quando mi hai preso. Quando mi sfogliavi il tuo tocco era leggero. Ami i libri, si sente.
Continui a fissarmi mentre io ti guardo. Ti guardi nello specchietto. Sì, i capelli sono a posto. Ora che li hai tagliati va molto meglio, stai pensando. Ti senti davvero un' altra.
Ti fermi. Siamo arrivati? Tremo dall’emozione di incontrare i miei nuovi compagni di attesa. Sono impaziente.
Ma stare tra le tue mani mi dà un’emozione nuova. Mi hai cercato a lungo: non riuscivi a trovarmi e ora che mi hai sei contenta. Lo sento.
Mi hai messo dentro la tasca della camicia per prendere le chiavi di casa. Dalla parte del cuore. Ma che cos’hai al posto del cuore! Il fuoco! O forse hai il sole nel cuore.
Saliamo le scale. Non riesco a guardarmi intorno. Sento solo il tuo respiro un po’ affannato. Quante scale. Ancora più su, mamma mia. Siamo arrivati in cima al mondo.
Entri nella tua casetta, dai da mangiare ai tuoi 2 gatti, controlli che il tuo cricetino stia bene , Ti spogli e mi appoggi sul tavolino, accanto alle cassette di zucchero.
Non penserai mica di leggermi ascoltando la musica. Per me sarebbe un problema: non riesco a concentrarmi. Confondo le righe, a volte anche le pagine.
Te ne vai. Mi lasci qui da solo. Potevi almeno presentarmi ai miei nuovi compagni di vita.
Lo farò da solo.
Salve ragazzi! Ma quanti siete! E tutti sorridenti. Sono contento. Mi sento già a casa mia.
Che stanchezza, Vorrei riposare un po’. E’ stata una giornata ricca di emozioni e non ci sono abituato. Mi addormento tra le mie pagine….
Sei tornata.
Mi hai svegliato. Mentre dormivo mi hai appoggiato sul letto. Accanto a te. Profumi di buono e i tuoi occhi stanchi sono sereni.
Mi guardi, ti guardo.
Prendimi.
Non sei curiosa di entrare tra le mie pagine, di lasciarti trasportare dall’onda delle mie righe che il sonno muove come il mare, quando lambisce la spiaggia portando e rubando conchiglie?
Sorridi. A me? Non oso sperare tanto. Il tuo sguardo si allontana e i tuoi pensieri si nascondono. Non sorridi a me. Accanto a me c’è una fotografia sul comodino. Un uomo, chissà se tornerà…,
tu pensi… mi deve ridare le chiavi di casa!
Pensarci non serve. Devi aspettare…, mentre aspetti lasciati andare fra le mie pagine. Brava, così.
Mi guardi, ti guardo.
Piano, amica mia. Leggimi piano. Non essere impaziente. Centellina il piacere che solo la lettura di un bel libro come me ti sa dare… Finalmente siamo uno dell’altra, uno nell’altra.
Il tuo sguardo si distende ancora di più, se è possibile. Il tuo corpo si abbandona mentre i muscoli sono scossi da contrazioni involontarie, che li distendono, per assurdo.
Sono contento di averti finalmente trovata e continui a sorridermi. Saprò non farmi dimenticare…
Cosa succede? Cosa è stato? Hanno bussato alla porta! Chi sarà… una ragazza incinta, si è la tua vicina.
Resto sul tuo letto. Spero che torni presto. Sento i tuoi passi morbidi sul pavimento. Aspetto……
Chiudo gli occhi, un’altra volta……
Hei! Ma cosa succede! No! Per terra no! Ho paura di guardare sotto il letto, di notte…si possono incontrare scarafaggi Ho paura da quando ero bambino, Ne avevo uno in mezzo alle pagine ..che schifo!. Mettimi almeno sullo scaffale!
Sento odore di fumo..hai fumato una sigaretta …. quando ti deciderai a smettere ti fa’ male ..e poi rischi di bruciarmi ho le pagine molto delicate. Ti avvicini, ti sdrai, sul letto, un sussurro, il frusciare delle tue mani sulle mie pagine. Mentre tu mi leggi , io ammiro la prorompenza del tuo seno…visto dal basso e’ un panorama stupendo…...che sensazione bella.
Sento il tuo respiro che mi sfiora le pagine.
Non sento più il tuo profumo.
Ma il calore delle mani sì.
Ti si chiudono gli occhi, fai fatica a sfogliarmi , no! Non mettermi sul comodino Lasciami addormentare sul tuo seno.
Che bella giornata, Buona notte amore….sei bellissima.

Vorrei provarci ancora...



Si, vorrei provare ancora a scrivere sulla musica.
Questa volta vorrei però farlo in modo meno emotivo, più distaccato, più analitico e razionale.
Propongo questo tentativo come una sfida verso me stessa. Voglio vedere se e quanto sono in grado di distaccarmi dalle vibrazioni generate dall’argomento ‘musica’. Si, e ci provo sulle note di Dean Stevenson.
Sfida impossibile? Forse..
Si perché la musica non è solo emozione, colore, odore, profumi, ricordi, sogni.. la musica è anche la definizione di contenuti mentali elaborati dal cervello dopo aver scaricato la prima parte di lavoro sull’orecchio. Infatti è da li che arriva tutto. Un mix di suoni rielaborati dal cervello di ogni singolo individuo. Non è da sottovalutare l’attenzione visiva/mnemonica che diamo ai brani che ascoltiamo e che ci raccontano episodi di vita vissuta o ancora da vivere.. Faccio un esempio: ascoltando Sakamoto, ho una percezione della sua musica, particolarmente profonda, un po’ cupa se vogliamo, a volte piu’ ottimista.. ma questo è riferito al solo ascolto.. Allora provo a fare un tentativo. Penso agli stessi brani di cui sono stata spettatrice il 10 febbraio dell’ormai lontano 2000 all’Alcatraz… provo quindi a scavare nella mia memoria (visiva) e mi accorgo che posso ‘riascoltare’ e ‘rivedere’ quello che i miei occhi e le mie orecchie hanno (a suo tempo) visto/ascoltato/sentito e poi elaborato in modo del tutto autonomo, non controllato. Ma mi accorgo anche che è tutto diverso e nulla ha lo stesso odore, i colori sono diversi, le sensazioni che si fanno strada sulla mia pelle sono altri, i brividi arrivano in modi differenti e soprattutto in ‘punti’ differenti dell’ascolto.. Forse perché nel ‘ricordo’ c’è una nitida immagine di quest’uomo enigmatico, con i capelli di seta all’epoca ancora lunghi e neri, gli occhi dal taglio orientale.. quest’immagine di un uomo che sembra fare l’amore con il piano, capace di emozionare un pubblico solo guardando le sue dita scorrere sulla tastiera… il suo viso impregnato di musica almeno quanto il suo corpo che lascia che la musica emessa dalla sua anima prima e dagli strumenti e la voce poi, passi attraverso gli occhi, e tutto il resto di ognuno dei presenti generando energia allo stato puro… quindi differenti le sensazioni e differente il risultato finale.
Ovviamente questi concetti espressi sono pure teorie personali, che non vogliono dare un’impronta generica all’argomento. Sono infatti convinta che tutta la musica, bella o brutta, sia sempre soggetta a critiche differenti proprio perché chi la ascolta ha un modo diverso di percepirla, di assaporarla, di valutarla. Forse c’è già una prima differenza di percezione sonora in base agli strumenti che utilizziamo per ascoltarla, sentendola così esterna al corpo… Potrei fare un ulteriore esempio citando ‘Emma Shapplin’, suggestiva come poche voci (soprano) in ambito sentimentale e drammatico, ma anche sensuale, attenta alla ‘decorazione’ dei temi trattati. Il suo stile musicale ammiccante mi conquista e mi avvolge in un abbraccio morbido di luci, ali, vento.. consapevole che può essere per altri ascoltatori ‘non gradito’. Ma di questo non si devono certo preoccupare i musicisti che scrivono e compongono musiche di questo calibro. La percezione della musica è troppo soggettiva per poter avere una critica in un senso o nell’altro. Di sicuro posso dire che la musica è complementare all’anima e nel nostro cervello ha comunque uno spazio riservato alla sua elaborazione per poi farci ‘decidere’ se ci piace o no.
Nessun timpano, nessun corpo, nessun cuore che sa “ascoltare” e soprattutto “sentire” la musica, può sottrarsi a qualsiasi tipo di emozione, bella o brutta.
La Musica è cervello, la Musica è anima, odio, amore, cuore, brivido, ricordo, passione, sogno, realtà, immaginazione, fantasia e molto altro di più… qualcuno provi a smontare le mie teorie con argomenti validi. Sono grata chi mi ha donato la sensibilità e la passione per potermi godere questa meravigliosa Amica… Amica che mi accompagna da quando ero bambina.

Quanto scritto tradisce miseramente quanto promesso in partenza.. ma va bene cosi!

Per Luca

Gli ostacoli che ti impediscono di avanzare non sono definitivi.Guardali con occhi diversi, e li vedrai mutare.

lunedì 19 marzo 2007

Indiano Navajo


Quando togliamo qualcosa alla terra,
dobbiamo anche restituirle qualcosa.
Noi e la Terra dovremmo essere

compagni con uguali diritti.
Quello che noi rendiamo alla Terra
puo' essere una cosa cosi' semplice

e allo stesso tempo cosi' difficile
come il rispetto.



- Jimmie Begay -

venerdì 16 marzo 2007

Per un amico


Dopo un po' impari la sottile differenza tra tenere una mano e incatenare un'anima.

E impari che l'amore non e' appoggiarsi a qualcuno e la compagnia non e' sicurezza.

E inizi ad imparare che i baci non sono contratti e i doni non sono promesse.

E incominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta e con gli occhi aperti con la grazia di un adulto, non con il dolore di un bimbo.

E impari a costruire tutte le strade oggi perché' il terreno di domani e' troppo incerto per fare piani. Dopo un po' impari che anche il sole scotta, se ne prendi troppo.

Percio' pianti il tuo giardino e decori la tua anima, invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori. E impari che puoi davvero sopportare, che sei davvero forte, e che vali davvero.

Musica che scorre - 14/03/2007

Oggi una mia ex collega mi ha chiesto se conosco per caso David Sylvian & Ryuichi Sakamoto - tu che conosci tutto della musica.. - ha detto. Le ho risposto: Prova ad ascoltare ''Forbidden Colors'' e nel giro di pochi giorni li conoscerai anche tu (non potrai fare a meno di approfondire). E ancora sono andata avanti nel solito fiume di parole elencando nomi (a molti sconosciuti) di artisti che regalano sensazioni incredibili generate dai loro elaborati emozionali aiutati da pianoforti, suoni naturali emolto altro suggerito dall'anima vibrante di quei virtuosi.. Lei a quel punto mi ha detto: 'Gabry, è impressionante ascoltarti quando affondi nei tuoi discorsi musicali'.. poi mi dice: 'hai mai scritto qualcosa sulla musica?'. Effettivamente ho pensato tante volte di scrivere sulla musica, ed una volta ho scritto un articolo sulla banda del paese dove vivevo prima, per un giornalino comunale. Beh mi piacerebbe farlo in modo piu' libero, non a tema. Ma non saprei da dove iniziare visto che pensare alla musica, mi fa venire tantissime idee, troppe forse..So per certo che 'ogni musica' per me ha una forma, un colore, un odore o in certi casi, addirittura un profumo. C'è della musica involontariamente capace di rispecchiare la vita già vissuta da noi o da qualcun altro. Ne vieni in contatto casualmente,magari in un giorno in cui stai facendo la cosa piu' banale: la spesa, il parrucchiere, in un negozio.. beh ne senti una e ti ritrovi a viverela stessa esperienza cantata. Altre invece sono solo strumentali, ma anche quelle, forse di piu', raccontano esperienze, viaggi, sogni.Ognuna di esse ti attraversa da parte a parte lasciandoti un pezzo di se’. Nessuna è capace di cambiarti la vita, ma la musica nella sua totalità, puo cambiare il modo di viverla se le permettiamo di accompagnarci. Tutta la musica fa sognare, magari in modo diverso da persona a persona. Qualcuno riesce a farsi risucchiare dai suoni fino al punto di sognare mondi non terreni, mondi diversi, non necessariamente meravigliosi.. quindi la musica nel bene e nel male. Ricordo tempo fa, ascoltando Tulku, ho scoperto che le sue musiche lasciavano trasparire alcune cose che scorgevo io stessa in quell'istante. Quelle erano canzoni che in alcuni momenti lasciavano uscire anche una lacrima, altre invece riaccendevano il mio sole interiore momentaneamente oscuratoda eventi poco piacevoli. Insomma, esistono musiche energiche, malinconiche, sognanti, stimolanti.. musiche che passano attraverso la nostra vita o quella di qualcun altro. A me piace pensare che alcune sono dedicate a me, mi aiutano ad accompagnare ogni singolo istante della mia vita. Non riesco infatti ad immaginarla senza musica. La musica è tutta bella, sia quella che viene dal passato che quella attuale. Anche se in fondo sono una sentimentale, non amo le canzoni che banalmente parlano dei sentimenti, perche i sentimenti mi piace viverli. Ma anche quelle canzoni sono parte del nostro repertorio dell'anima..

...e pensare che in questo momento stanno nascendo nel cuore di chi le scrive, quelle che canteranno in futuro.. per tutti noi. Alla fine sono riuscita, a mio modo, a scrivere qualcosa per la musica, la mia musica che, citando Ludovico Einaudi, è una ''dolce droga'.