lunedì 7 maggio 2007

Bella Napoli

Napoli, la citta che mi ha visto nascere, la città che mi ha visto fare i primi passi da bambina, la città che mio padre ha sempre amato ed ama tuttora, anche se ha dovuto lasciarla.
La città delle contraddizioni. La città degli uomini d'amore. La città che soffoca il respiro con la sua bellezza naturale. Città sempre pronta al sacrificio.
Tutte le volte che torno nella città del sole, dell'amore, del marerilasso l'affanno della vita milanese, la assaporo, la osservo e la vedo... la ascolto nel suo putiferio di caos totale, vedo i colori della città e della gente. Un amico del posto, tempo fa, mi ha portato in giro nei luoghi a me più cari, e mi ha fatto notare chei miei occhi si spalancano e accolgono la luce della città. Come se non l'avessi mai vista.
Eppure la conosco come le mie tasche o quasi. Tornare a Napoli è per me sempre un momento magico, di grande calore econsapevolezza nel riconoscere le mie radici che sono, per fortuna, ancora ben salde.
Napoli, la città presente nei miei ricordi e nel mio cuore. Ho visitato tante città italiane, ma Napoli è semplicemente Napoli.
La sua bellezza è assolutamente naturale; anche se non ci fosse il Maschio Angioino, Piazza Plebiscito,
Palazzo Reale, il Castel dell'Ovo, sarebbe splendida, basti solo pensare alla posizione geografica, alla vista della terrazza di Sant'Antonio a Posillipo, c'è da rimanere senza fiato. Chi ha avuto la fortuna di vederla sa di cosa parlo. Pur con banalità cito il caratteristico solco di Spaccanapoli, strada che percorre, anzi taglia,
solca un bel pezzo di Napoli, partendo dai piedi del Vomero attraverso il centro storico,
guardando da piazzale San Martino, la parte alta del collinare Vomero: Via Roma, Piazza del Gesù dove si vede la Guglia dell'Immacolata, P.za San Domenico dove è imperdibile la chiesa gotica e barocca di San Domenico Maggiore, e ancora San Gregorio Armeno dove nel periodo invernale sotto Natale, nella pura cultura napoletana, le vie si riempiono letteralmente di gente che visita botteghe e bancarelle dei fabbricanti di presepi fatti di qualsiasi materiale. Cosi andando avanti spingendosi fino a Castel Capuano. Insomma un percorso meraviglioso, che inizia con San Biagio ai Librai, il vero principio di Spaccanapoli. Percorso da fare a piedi per capirne meglio il gusto ed il sapore. E quelle luci, poi ancora quelle urla sguaiate, quelle donne con le mani sempre sui fianchi... le lenzuola e non solo quelle, stese al vento anche in pieno centro... Imposizioni di gente sanguigna, d'amore, che spesso scivola in meccanismi sgradevoli, noti, in
cui non è semplice non rimanere impigliati. Cara Napoli, città colorata e spugnosa, meravigliosa e lucente, pronta a penetrare attraverso gli occhi, il cuore e la pelle, per non lasciarmi più.
Cara Napoli, respiro il tuo volere e ti tengo stretta al seno. Vibrazioni al cuore alla tua vista.
Ci vediamo presto!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo attendevo questo post... e finalmente eccolo qui! La sua lettura ha compensato l'attesa, molto bello!
D

Gabry ha detto...

Felice che ti sia piciuto! troppo buono! a presto. G.

Simone ha detto...

Ciao Gabry...
E'bello, si, e fa sempre un certo effetto tornare nei luoghi che ci riguardano..che ci toccano da vicino..
Poi una citta' come questa diventa una grande complice..
...
anche per me la musica e'la droga preferita..
Ciao..

Gabry ha detto...

Ciao loggia,
grazie della visita. Se hai visto Napoli, solo in parte s'intende, hai capito anche che la sua complicità è totalizzante. Mi piacerebbe approfondire l'argomento musica. A presto.
G.