giovedì 26 aprile 2007

12 Giugno 1998 - 23 Febbraio 2006

Ricordo ancora quel 12 giugno.
Nasce puntino, in casa, davanti ai miei occhi emozionati e silenziosi. Un batuffolo quasi nero, con la pancia chiara e striata di grigio. Le mie mani con incredibile dolcezza, tenevano un tenerissimo micio. Da quel momento, diventava difficile lasciare casa per uscire con gli amici, per andare al lavoro. Si perchè avrei voluto passare tutto il giorno a coccolare quella massa di pelo. La strada del ritorno dall'ufficio sembrava lunga, l'attesa davanti al cancello che si apriva, la corsa verso il mio amico che mi aspettava per le coccole. Quello fu l'inizio di un'amicizia sincera e senza confini, in cui ogni gesto, ogni sguardo donavano affetto.
Durante la crescita del micio, il nostro rapporto diventava sempre più di dipendenza l'uno
dall'altra, nei momenti di mio ''buio emotivo'' lui era sempre li, con la sua preseza mi
rilassava. Lui, Puntino, il mio amico peloso che curiosava nelle mie cose, passeggiava tra i
miei libri e i miei cd, per poi sdraiarcisi sopra. Concesso!
Al mio rientro a volte facevo finta di non vederlo per pochi secondi, fingevo di scansarlo e
lui mi diceva ''miao'' per attirare la mia attenzione. E allora lo prendevo all'improvviso
per inondarlo di un mare di coccole. Lui sempre pronto ad accoglierle. Negli anni è diventato dipendente da me. Ma tutto è impermanente, tutto cambia, le situazioni mutano. Una lunga malattia (periodicamente invisibile) decide di impossessarsi di lui.
Tra le cure e l'incessante affetto, arriva il suo momento. Casualmente rientro prima a casa, l'avevo lasciato che stava bene al mattino, invece era li sul tappeto, non mi è venuto
incontro alla porta. Sento un flebile miagolio, mi avvicino a lui, fa fatica a respirare,
capisco che è arrivato il momento. Inizio a piangere mentre chiamo il veterinario che mi dice
che sarebbe disumano lasciarlo vivere ancora così, in quello stato. Uno sguardo diretto al cuore. Un altro miagolio, questa volta pietoso, sofferente. Prendo coraggio, bisogna aiutarlo. Lo metto nella portantina, mi dirigo verso lo studio dove lascerà questa vita.
E' stata la decisione più sofferta, ma necessaria. Una scelta d'amore, un atto di amorevole pietà
sperando che mi perdoni e possa portare con se un ricordo bello degli umani nell'affrontare
un viaggio verso (forse) un mondo migliore. La prima settimana non riuscivo a mangiare, a dormire, a lavorare. Il dolore era troppo forte e mi sembrava che con i giorni il dolore aumentasse. Poi pian pianino, la rassegnazione con la consapevolezza di aver fatto il possibile per lenire le sue sofferenze e mettere a queste una fine. E' proprio cosi' che inizi a capire che la vita continua. Ed allora quel dolore che si prova in certi momenti, può essere lenito, anzi sconfitto, dalla consapevolezza che le nostre azioni possono aiutare a migliorare la condizione degli altri, e quindi miglioriamo noi stessi.
Capisci che magari sta inziando per te un percorso diverso, magari difficile, ma anche il cammino piu' lungo inizia con un passo...
E' passato più di un anno da quando mi ha lasciato,
ci penso ancora con grande nostalgia ma con la netta sensazione che lui ha contribuito ad
arricchirmi sentimentalmente, lasciandomi un ricordo bellissimo fatto di sensibilità, di
amore puro. E' riuscito inconsapevolmente (o forse no) a toccare la mia intimità emotiva. Oggi oltre al bel ricordo, rimane la consolazione che ha portato con se l'amore che gli ho
dato quando era qui e se n'è andato perchè in questa vita ha ricevuto abbastanza amore da
potersene andare tranquillamente. Voglio pensare così. Il 14 marzo è nato un altro gattino in casa mia. Con questo siamo a 3. Chissà che anche con questo, si crei un rapporto profondo, fatto di dolcezze, di attimi che riempiano il cuore. Ti saluto Puntino, angelo a quattrozampe.

1 commento:

blog_toscano ha detto...

Bel post.
Mi dispiace per il tuo puntino. Purtroppo i gatti ed i cani hanno la vita più breve di noi e quindi uno ci si affeziona e poi sta male quando muoiono perchè diventano come uno di famiglia.

Il post mi ha anche fatto pensare al problema dell'eutanasia ed all'applicazione alle persone..
ma questo sarebbe un discorso lungo.
ciao