lunedì 16 luglio 2007

Angelo o diavolo? Lei!

Cena di lavoro...
Lui, camicia color pesca e pantaloni beige in tinta con le scarpe. Non elegante, nemmeno sportivo. Informale. Esteticamente interessante ma non bello, sicuro, carismatico, a tratti odioso per la sua innata presunzione e il suo cinismo apparente. Ma non è detto.
Sensualità certa, a tratti ostentata. Riscuote successi, ma la posizione fa molto nel suo ambiente.
Lei completo nero in seta con leggere pennellate di beige, blusina con scollo non eccessivo e gonna dal taglio irregolare, lunga quasi alla caviglia, sabot a spillo nel tono di beige delle scarpe e dei disegni del completo. Capelli semiraccolti.
Da casa al ristorante, in macchina, chiacchierando del più e del meno.
Un occhio alla strada e uno su di lei. All'improvviso, tra una battuta e l'altra, le sfiora una mano e la guarda con occhi dritti nei suoi, selvaggi, pungenti e caldi. Lei sfugge, ma sente un calore nello stomaco, quasi trema. Non vede l'ora di arrivare... a casa! Vorrebbe che la cena fosse già volta al termine, ma non è ancora iniziata. Non sa dove stanno andando. Si era detto cena informale, invece si giunge in un ristorante che ha tutta l'aria di essere romantico, sensuale. Luci calde e soffuse, bella musica acusticamente ben dosata. Mentre lui viene accolto dal cameriere che li attende, lei si guarda intorno smarrita e stupita, distratta dal cercare una via d'uscita da quella situazione. Pensa anche a cosa penserebbe suo marito se la vedesse in quel posto con quell'uomo. Si siedono accompagnati dal personale che sembra solo a loro disposizione... Lui prova a rompere il ghiaccio iniziando con un racconto su una situazione imbarazzante vissuta poche sere prima in un locale con amici. Lei non lo sta ascoltando, è vistosamente imbarazzata e continua a guardarsi intorno cercando di scorgere eventuali volti conosciuti da evitare. Ad un certo punto lui le prende la mano, lascia scorrere il pollice sul dorso morbido della sua mano curata, in lei un brivido nel ritrarre la mano che avrebbe tenuto volentieri li, in quel caldo gesto, sensuale nel modo. Le chiede se è nervosa e il perchè... Lei annuisce e non dice altro. Ora si rilassa senza sapere il perchè, l'agitazione che l'ha colta impreparata inizia ad allentarsi e un sorriso le disegna le labbra mentre lo guarda. Lui riprende il discorso amabilmente, ma sta evitando l'argomento lavoro. Interrotto infatti da una frase gelida: "non doveva essere una cena di lavoro?"
Lui palesemente interessato a lei, resta spiazzato, ma cerca di nascondere il suo smarrimento vago.
Le sorride sensualmente chiedendole se lei pensava davvero che lo fosse. Lei si indispettisce ma nasconde quella sensazione di fastidio decidendo di stare al suo gioco. Ma non gli risponde.
Con il menù aperto a mezzo viso, ogni tanto scruta il viso di lui, con quell'aria così saccente... Tra una portata e l'altro lui si pavoneggia parlando dei suoi successi lavorativi trascendendo in argomenti a doppio senso.
Lei sta al gioco, ora è tranquilla, ha ripreso possesso della sua sensualità e della sua femminilità caratteriale e istintiva. Lo seduce palesemnte ma con discrezione, senza mai essere sfacciata e troppo diretta. Lancia segnali ambigui e si ritrae ad un suo cenno di attacco. La cena è ormai terminata, non si è sfiorato l'argomento lavoro, in attesa del conto ancora sguardi languidi, per lei un po' sfuggenti. Si avviano all'auto parcheggiata proprio davanti al locale, lei lo guarda dritto negli occhi mentre lui apre la portiera, gli sorride. Lui di rimando rilancia chiedendo "cosa si fa?" Lei istintivamente gli mette una mano intorno al collo, accarezzando la nuca, lo bacia piano leccando il suo labbro superiore. Lui è oramai sicuro di cosa stanno aspettando entrambi, e anche lei. Lo allontana e dice "cosa vuoi che si faccia? si va a casa, domani si lavora, ed io ho una famiglia che mi attende, ma la cena era ottima!" Lui crede che lei stia scherzando, resta ancora qualche istante fermo davanti a lei, era così sicuro di se... il suo sguardo cambia, le sopraciglia si incurvano, cerca di rimanere calmo ma è evidente che non lo è. Il silenzio e il sorriso vincente di lei lo irritano ancor di più.
Non resiste e sbotta dicendole che quello è solo un atteggiamento da ragazzina. Lei annuisce. Finalmente alla macchina. A domani... come nulla fosse. Perdente o troppo stupido?.....

giovedì 5 luglio 2007

Medicina alternativa, cure dolci...

;-)

Genova, medico prescrive sesso

Ricetta per donna in stato ansioso
"Fare sesso due volte alla settimana, non di più".

E' una ricetta medica piuttosto insolita quella che una giovane donna in stato ansioso si è vista prescrivere da un medico in servizio al pronto soccorso dell'ospedale genovese Villa Scassi. La notizia è stata riportata dal quotidiano "Corriere Mercantile" secondo il quale il medico ha prescritto la ricetta dopo una lunga visita approfondita. Il fatto risale allo scorso lunedì, quando la ragazza, in preda a una profonda agitazione, si è presentata nel punto di primo soccorso del nosocomio della delegazione di Sampierdarena. Il medico di turno ha preso in consegna il caso e ha sottoposta la donna a una lunga visita, anche ginecologica. Dopo avere esaminato gli esiti della misurazione della pressione, dei battiti cardiaci, della respirazione in correlazione alle altre visite, la sua diagnosi con relativa prescrizione è stata a dir poco sorprendente: "un semplice stato ansioso da curarsi facendo sesso due volte alla settimana, non di più".

Non resta che attendere gli esiti della cura, che potrebbe in un sol colpo spazzare via l'abitudine medica di prescrivere calmanti e ansiolitici.

martedì 3 luglio 2007

Cuore di mamma o cuore di pietra?

Ecco, era un po che non scivevo nulla da postare ed oggi tac!

Mi chiama una conoscente, dopo i convenevoli, mi dice, volevo chiederti un favore: dovrei sistemare un gatto... "sistemare??" ma che razza di modi... comunque chiedo in che senso di cosa si tratta. Non l'avessi mai fatto! Mi viene giù una valanga di parole che lasciavano trasparire tutta l'insensibilità verso gli animali e non solo... Mi dice in pratica che qualche mese fa ha preso un gatto, ricevuto da un collega, e sottolinea che è un siamese puro (guai se non fosse stato di razza...), ma che ora non può più tenerlo, deve andare in vacanza e balle varie. Le ho detto che se voleva poteva lasciarmelo nelle vacanze, ma lei è andata avanti dicendo quanto di peggio io potessi sentire... mi dice: "ma no, sai, è stato un errore prenderlo, in realtà l'ho preso per far contenti i bambini che volevano un animaletto a tutti i costi, io non l'avrei preso ma non ne potevo più di sentirli. Poi è diventato un problema, sai quando sono cuccioli è diverso ma poi quando crescono è peggio che avere figli. Però quelli li puoi far tenere ai nonni o qualcun altro, ma gli animali chi te li tiene?

EEHH? Peggio che avere figli? tanto li lasci ai nonni o a "qualcun altro"?? detto da una mamma?

Che stronza! Brutta befana insensibile, egoista e anche cretina, dovresti vergognarti a parlare cosi di un animale, ma dei tuoi figli poi... Ma cos'hai al posto del cuore? La tua struttura sentimentale è composta di pietra?
Ovviamente, le ho risposto che avrei provato a "sistemarlo", e le ho chiesto come l'avrebbero presa i figli.
Ma lei ha placidamente risposto "fa nulla gli passerà". Infine ha aggiunto: "si, ma devi sistemarlo prima del 21 luglio perchè devo partire". Ha fatto bene a chiamarmi e a non dirmelo di persona, altrimenti le sarei saltata
al collo. grrrr
Avrei voluto mandarla a remengo in tutte le lingue possibili, davvero mi ha fatto ribollire il sangue. Non ho parole per commentare ancora. Posso solo dire che ho tre gatti (qualcuno che ha letto alcuni post precedenti lo sa) e so bene cosa vuol dire avere tre gattini in casa più un coniglio. E lo so bene sia dal punto di vista emotivo, sentimentale che economico, ma so benissimo cosa sono capaci di dare questi teneri amici, non tutti magari espansivi allo stesso modo, ma ognuno come gli esseri umani ha il proprio carattere.
Io ne ho 3, tutti diversi caratterialmente, e li amo profondamente. Sono parte della famiglia, li rispetto e non potrei mai separarmi da loro. Non per egoismo, ma per vero Amore.

martedì 26 giugno 2007

Risvegli - 6.00 a.m.

Ombra e luce a quest'ora del mattino si accavallano,
un gioco di colori soffusi disegnato dalle righe armoniche di quelle tende che accarezzano la finestra che separa la camera da letto dal sole, la musica appena accennata a sottolineare la sinuosità delle linee di un corpo rilassato su un letto, vestito solo da lenzuola di zucchero stropicciate dall'amore.Un'immagine ferma negli occhi, ma in moto nella mente e nel cuore.Dietro la finestra l'oro del sole si fa strada accentuando il suo tepore e la sua luce.
Lenti movimenti iniziano a vivere sul volto ancora avvolto nel sonno sognante.
Pensieri mi camminano nel corpo osservando il risveglio: sensualità, calore, desiderio, appagamento, amore.Un lungo pensiero del mattino dopo.

domenica 24 giugno 2007

Sesso e cioccolato...

Sesso e cioccolato, davvero un binomio vincente?
Parla una persona che non ama il cioccolato... ma tra tanto parlare di binomio sesso/cioccolato, mi venivano in mente alcune cosine, non ultime alcune domande... Per esempio, una fantasia piuttosto comune, è la voglia di una serata eccitante con annessi giochini a sfondo erotico-alimentare, ma l'ingrediente più gettonato è appunto il cioccolato. Immagino quindi due corpi nudi, cosparsi di cioccolata, nutella nello specifico, e fantastico su eventuali soluzioni per la completa rimozione di quest'ultima... La parte erotica potrebbe essere la fase dello spalmaggio... poi ancor di più un metodo di pulitura... tra sguardi maliziosi e sensuali, ma quanta ne devi mangiare? Non sarebbe disgustosa alla seconda leccata? A me basterebbe la prima... certo si finirebbe in doccia in meno di mezz'ora. Per non parlare della location... come sarebbe ridotta?Poi esiste un altro punto di vista, che meno riesco a comprendere, tempo fa leggevo infatti un articolo che parlava di studi fatti a tal proposito e ovviamente andavano giù di numerelli e percentuali, frutto di interviste ad un numero imprecisato di persone dei due sessi, a cui è stato chiesto a cosa rinuncerebbero più facilmente "al sesso o al cioccolato"... che domanda è? E vengono spesi soldi per questi studi e sondaggi? Mah... so solo che alcune risposte lasciavano davvero perplessi, mettendone in dubbio la veridicità. Alcuni/e infatti avrebbero risposto che con il sesso è tutto complicato mentre con il cioccolato no, quindi nessun dubbio.
Vediamo quindi le motivazioni di tali dichiarazioni:
"Con il cioccolato non hai bisogno di fingere, se non ti piace non c’è problema, nessuno si offende." "Quando si parla di tavolette le dimensioni hanno importanza relativa e soprattutto non si è mai troppo giovani o troppo vecchi per spassarsela un po’ con un tazzone di latte e cacao"
Voi cosa ne dite? Io la risposta ce l'ho sempre avuta, anche se non mi sono mai posta il quesito, e non perchè non amo il cioccolato, ma perchè non potrei immaginare di paragonarlo al sesso. Il sesso non può essere paragonato a nulla. E' un piacere singolare.

Inoltre con il sesso le calorie si bruciano, almeno qualcuna, con il cioccolato no! anzi...



venerdì 22 giugno 2007

Salva (ancora una volta)

Dopo una breve assenza rieccomi qui!
Al rientro, non avendo avuto tempo per la scrittura, ho pensato di ripubblicare un post che avevo precedentemente rimosso. Non c'è un vero perchè, o forse si e più di uno... non si sa. Buona lettura!
Salva.
Un ufficio, lavoro, vicini, forse troppo... un'occhiata, un gesto ammiccante senza volerlo o forse no, erotismo nei suoi occhi, lo strega solo guardandolo, anche quando lo guarda con ingenuità o noncuranza. Lui single, senza impegni sentimentali, belloccio, molto erotico. Forse un po' troppo pretenzioso nei confronti di una donna sposata (non propensa al tradimento), ma che continua ad essere attratta fortemente da quello "strappo alla regola". Lui vuole apparire interessato solo al suo corpo, ma in realtà si spinge oltre quando le scrive, ma sempre con tono distaccato. Sguardo insistente, che non vuole lasciarla andare, nemmeno a fine giornata, la cerca, la ferma con una scusa, anche la più banale.. lasciala andare! Lei: Incapace di dargli l'appuntamento, ma incapace di rinunciare a lui, anche solo per una volta. Perchè sa che cedendo una volta, in realtà non sarebbe l'unica. Paura che una sola volta diventi la prima, paura di una debolezza di cui non è
immune. Troppo intensi i loro sguardi, troppo frequenti, a volte nascosti. Anche questo può dare eccitazione, un caffè insieme, pranzo insieme, senza mai cedere, se non a parole.
Troppe proposte, disegnate verbalmente, come sogni, desideri ardenti.
Discesa in ascensore, vicini, vicinissimi, labbra che si sfiorano senza baciarsi, mani che si stringono, brividi di calore del respiro di lui sul collo di lei, una mano vagamente sfiora un seno, senza sconfinare, lei ancora un brivido. Le piace, gli piace. Tutto questo in una corsa di soli 4 piani, a volte troppo brevi, a volte infiniti...
Una sigaretta tra parole calde e doppi sensi. Si torna su, ancora ascensore, ancora 4 piani di eccitazione, vibrazioni, calore. Il suono dell'ascensore al piano li riporta alla realtà abbandonata per pochi istanti.Si torna in ufficio, ci si guarda, le gote rosate di lei, imbarazzanti forse perchè sa cosa le ha rese colorite.
Fuori da quell'ufficio due sole uscite tra amici attendendo il ritorno per rimanere soli, pochi istanti, ma poi mettere il freno per non cedere alla tentazione.
Impregnati di desiderio uno dell'altra. Che caldo, si suda al sol pensiero. Ancora una volta, un banale cinema, seduti con altri amici, uno accanto all'altro, guardando un film incomprensibile per la sua complessità, ma non importa, è un ottimo motivo per distrarsi sfiorandosi con le mani, gamba contro gamba... Lui si alza e si allontana, le manda un sms, le dice che non ce la fa più a starle accanto, la desidera, non riesce a non toccarla. Un passaggio inatteso, almeno non in quel frangente. Da li il silenzio scende fitto. E' il momento di smettere, ma non sembra possibile a nessuno dei due. Cosa faremo? Nulla, assolutamente nulla.
Il mattino dopo, in ufficio, sguardi bassi, poi pian piano si alzano, si incrociano, ora in lui rabbia. Passione spietata, esplosa e passata... no, ora solo mal celata... e non consumata.

martedì 12 giugno 2007

Colpo di fulmine


Domenica pomeriggio, una passeggiata in centro. Dopo aver contribuito alla levigazione ulteriore della strada del Duomo, mi dico che è presto per rientrare a casa, c'è qualche negozio aperto, entro in uno di questi, non cerco nulla in particolare, voglio solo curiosare un po'. C'è gente che vaga senza obiettivo altre sanno cosa vogliono. Tra una corsia e l'altra vedo passare persone che non attirano la mia attenzione, almeno così pare... poi ad un tratto ecco l'incontro: mi fermo, colpo di fulmine! Ti guardo, mi guardi, con quegli occhi seducenti, sembri chiamarmi, mi vuoi, mi desideri almeno come io desidero te. Mi seduci con i tuoi colori caldi e solari. Ti tocco, voglio che tu sia mio. Sappiamo entrambi che finiremo a casa mia nel giro di un'ora. La voglia di sentirti si fa pressante, deciso! Vieni con me! Mentre mi faccio strada verso l'uscita penso a quando saremo a casa. Un dolcissimo bagno a lume di candela, del resto lo faccio spesso, ma in tua compagnia sarà tutta un'altra cosa. Dopo il bagno mi accompagnerai a letto dove dolcemente mi massaggerai l'anima ormai rilassata. Ecco siamo quasi all'uscita, arriva il momento di pagare, si perchè devo pagare per averti, ma ti voglio, ti voglio più di qualsiasi altra cosa in questo momento, non so resisterti. Pagato. Da questo momento sei mio e tutte le volte che ne avrò voglia potrò usarti!Una sola cosa, credo che il prezzo pagato per averti sia troppo alto... un cd dovrebbe costare meno! E quegli occhi impressi sulla copertina, sembrano davvero guardarmi!